L'idea delle mie ricerche storico-genealogiche va senz'altro ricercata negli anni della mia prima infanzia, trascorsa nella provincia di Santa Fe, Argentina, dove circa settanta anni prima si erano stabiliti i miei bisnonni paterni e materni. Erano i primi emigrati da Vigone (TO) e i secondi da Cavallermaggiore (CN), tutti quanti attratti dalla promettente pampa argentina.
Benché in quel periodo della mia fanciullezza non sapessi ancora nulla, o quasi, delle origini dei miei antenati, mi sentivo già da allora incuriosito e nello stesso tempo attirato da quella strana lingua che sentivo parlare tra i miei nonni e i miei genitori. Quella lingua, che a volte cercavo di adoperare anch'io, mi era stata per così dire vietata, poiché mia madre temeva che mi succedesse lo stesso che a lei in passato, quando all'inizio della scuola elementare, gli altri bambini la deridevano per il suo accento. Eppure quell'idioma, benché soppiantato dallo spagnuolo e in queste parole anche dall'italiano, ha sempre tenuto duro, anzi mi è sempre rimasto in fondo al cuore e da lì talvolta risale fino alle mie labbra per dire frasi che, ormai, sono l'unico a comprendere...
Cola lenga pien-a 'd dosseur e 'd carësse, s'i l'eve pa ancora andovinàlo, a l'è ël piemontèis...
Con il trascorrere del tempo, questo piemontese, in cui sentivo da sempre riecheggiare tante cose antiche, ha fatto sí che io desiderassi sempre più conoscere la storia dei miei avi, il loro stile di vita, i loro costumi, i loro mestieri, sapere insomma se le cose fossero state quali io me le immaginavo. Inoltre, le fotografie dei nonni e lo stemma di famiglia tramandato da generazione in generazione e venuto a finire in Argentina non bastavano ad appagare questa mia smania di conoscenza... Così la ricerca genealogica, anche se non del tutto soddisfacente e per di più piena di difficoltà per chi vive lontano dai luoghi di origine e deve aspettare settimane e settimane per ricevere una risposta che non sempre è affermativa, mi è sembrata il mezzo più adatto per raggiungere il traguardo che mi ero proposto...
Le storie degli Alloa e degli Allanda che mi accingo a raccontarvi si svolgono in due posti estremamente distanti l’uno dall’altro. Quelle più immediate, vissute in Argentina, iniziarono nel 1882 con l'arrivo a Buenos Aires del mio bisavolo paterno Giovanni Vittorio Domenico Alloa, proveniente da Vigone e imbarcatosi a Bordeaux, Francia, e nel 1883, anno in cui giunse anche in Argentina il mio bisavolo materno Bartolomeo Luigi Allanda, oriundo di Cavallermaggiore. Da lì in poi, le loro vite e quelle dei loro discendenti trascorsero principalmente a Cañada Rosquín e San Martín de las Escobas, due paesi della provincia di Santa Fe… La storia di quegli altri Alloa ed Allanda che non dovettero emigrare risale invece al Medioevo ed è da questa più antica storia che inizia questa ricerca genealogica.
Hugo Alloa
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